Prevenzione: problemi dentali e rischi per la salute generale

La salute orale contribuisce al benessere generale di tutto il corpo. Nel nuovo episodio di In Bocca alla Salute – il format dedicato alla salute orale realizzato da Sics (Società Italiana di Comunicazione Scientifica) e Popular Science, con il contributo non condizionante di Procter&Gamble – parliamo di come la salute orale incide sulle complicanze sistemiche, come i problemi cardiovascolari, le infezioni e i disturbi metabolici.

Sono intervenuti nel corso della puntata Annamaria Colao, Professore Ordinario di Endocrinologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II; Giuseppe Marazzi, Consigliere Regionale A.R.C.A. e XXX IRCCS San Raffaele di Roma e Oreste Guerrini, Odontoiatra e Medico di Medicina Generale (MMG) della SIMG (Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e Cure Primarie).

La salute generale passa dalla bocca: campanelli d’allarme per il MMG

Come spesso ricordiamo, i MMG sono i primi professionisti sanitari a cui il paziente si rivolge. “In qualità di MMG abbiamo l’opportunità di valutare la salute dei pazienti a 360 gradi”, ha sottolineato il dottor Oreste Guerrini. Il medico di famiglia dispone quindi del quadro completo e deve essere consapevole dell’importanza di indagare anche le problematiche del cavo orale, che possono avere un impatto importante sulla salute generale. “Possiamo prima di tutto prestare attenzione ai campanelli di allarme, come il dolore o un qualunque disagio a livello della bocca, che deve essere analizzato per capire se sono presenti problematiche che possono impattare sulla salute generale”. Un esempio, come ha specificato Guerrini, può essere la presenza di una carie molto avanzata, che ha portato a pulpite ed è evoluta in un ascesso odontogeno. “Questo ha un impatto sulla salute generale di un individuo, perché può portare a uno stato di infiammazione”.

Un altro campanello d’allarme che può essere valutato dal MMG, ha spiegato Guerrini, è il sanguinamento gengivale, che può essere indicativo di una condizione di gengivite, più o meno avanzata, sfociata in una parodontite. “La parodontite è una condizione che ha implicazioni sulla salute generale dell’individuo, in quanto spesso si va ad associare a una condizione di microangiopatia, che a sua volta può associarsi a una macroangiopatia”.

Anche l’alitosi va attenzionata, poiché potrebbe essere dovuta a problematiche esclusivamente del cavo orale, ma anche a condizioni metaboliche, quindi sistemiche. Il medico di base dovrebbe tenere a mente, inoltre, che la presenza di edentulia può essere associata a problemi nella masticazione e quindi a malnutrizione. “Ciò può determinare una condizione di sarcopenia che potrebbe essere una naturale evoluzione dell’edentulia”.

La xerostomia (secchezza della bocca) può essere indicativa di una condizione esclusivamente orale, oppure può essere causata dall’assunzione di alcuni farmaci o da alcune patologie come la sindrome di Sjögren, il diabete, l’Alzheimer o il morbo di Parkinson. Infine, come ha notato l’esperto, non vanno trascurate le comuni lesioni del cavo orale: “Ulcere e afte possono essere implicate in condizioni sistemiche, anche di natura reumatologica”.

Infiammazioni cardiache e patologie metaboliche legate alla salute dei denti

Non solo il medico di base, ma anche tutti gli altri specialisti della salute dovrebbero essere consapevoli del legame tra patologie del cavo orale e patologie sistemiche. “Purtroppo la medicina sta diventando sempre più specialistica e corriamo l’enorme rischio di non guardare più il paziente nel suo insieme ma di occuparci solo del nostro ambito”, ha commentato il dottor Giuseppe Marazzi. In particolare, il cardiologo ha notato come, i problemi che partono dalla bocca si possono ripercuotere in ambito cardiocircolatorio. “Un’infezione batterica del cavo orale può ripercuotersi a livello cardiaco, fino ad andare a colpire le valvole cardiache e a creare situazioni da non sottovalutare – ha precisato Marazzi – poiché le patologie che ne derivano possono essere veramente gravi, dall’esito nefasto, difficili da gestire e disabilitanti”. Malnutrizione e stati infiammatori vanno tenuti d’occhio in particolare nei pazienti fragili, secondo l’esperto: “La malnutrizione dovuta all’assenza di una masticazione corretta (per mancanza di denti) può far precipitare la situazione di fragilità del paziente”.

La prof.ssa Annamaria Colao, d’altra parte, ha posto l’attenzione sul rapporto bidirezionale tra cavo orale e sistema endocrino. “Attraverso ciò che mangiamo possiamo modificare i nostri ormoni. Gli zuccheri, per esempio, cambiano il microambiente del cavo orale, aumentando la presenza di batteri e lo stato di infiammazione cronica, attraverso la modifica dell’insulina e dell’erogazione degli ormoni digestivi che, a loro volta, cambiano la nostra capacità di digerire i cibi a partire dal cavo orale” Secondo l’esperta “non esiste una componente ormonale che non sia modificata da quel che accade nel cavo orale”. Per questo, ha sottolineato Colao, “deve essere posta un’attenzione spasmodica sull’igiene orale, per evitare che poi ciò che entra comporti un rischio metabolico”.

Come dicevamo la relazione è bidirezionale, quindi anche le patologie endocrine modificano il milieu vascolare e la risposta immunitaria del cavo orale. La prof.ssa porta alcuni esempi: “L’ipertiroidismo aumenta la tendenza al sanguinamento gengivale, mentre l’ipotiroidismo aumenta la secchezza della bocca. Altre patologie che possono alterare la corretta funzione del cavo orale sono il diabete e l’ovaio policistico, quindi malattie molto comuni, che possono colpire tutti. Dobbiamo pertanto sollecitare i colleghi odontoiatri a prestare attenzione anche alla salute del sistema endocrino, vista bidirezionalità tra questi due sistemi”.

Prevenzione: alimentazione sana e corretta igiene orale

Il primo passo per prevenire le patologie che possono colpire il cavo orale e il resto dell’organismo, come ha sottolineato Marazzi, è un’alimentazione sana. In particolare, si consiglia di ridurre i cibi ricchi di zuccheri o particolarmente acidi che provocano uno stress a livello orale e problematiche a livello cardiocircolatorio. “Dobbiamo poi sempre ricordare, anche quando mangiamo fuori, che la corretta pulizia del cavo orale è fondamentale per evitare infezioni, e parodontiti”. Queste attenzioni devono essere ancora più importanti nel caso di pazienti fragili e nei pazienti con difficoltà a masticare e a nutrirsi correttamente.

Prevenzione: educare i pazienti sui rischi delle terapie

I pazienti affetti da edentulia sono spesso anziani e presentano altre patologie concomitanti, come ha fatto notare Guerrini. Per questo gli specialisti devono essere a conoscenza dei dati anamnestici dei pazienti e cominciare efficacemente con loro, per spiegare tutti i rischi correlati alle terapie che assumono. In particolare, Guerrini ha spiegato che se un soggetto con edentulia necessita di una riabilitazione attraverso impianto di protesi, gli odontoiatri devono verificare che il paziente non sia affetto da osteoporosi e non sia in cura con bifosfonati. “Se così fosse bisognerebbe informare il paziente dell’impossibilità di procedere con l’impianto di protesi, perché questa aumenta il rischio di andare incontro a osteonecrosi delle ossa mascellari”.  Prima di poter procedere con l’impianto, il paziente deve interrompere la terapia per sei/otto mesi. Lo stesso vale per i farmaci anticoagulanti: l’odontoiatra deve essere informato se il paziente è in terapia con anticoagulanti e deve informare il paziente dei rischi di procedere con interventi odontoiatrici se assume questi farmaci.

“Spesso il crescente carico di lavoro ci fa perdere di vista l’importanza dell’educazione del paziente e della prevenzione nel momento in cui si inizia una nuova terapia. I pazienti devono essere informati sui rischi, sui benefici e sugli impatti dei farmaci sulla salute, anche sulla salute orale”.

Collaborazione tra specialisti

Dalle riflessioni portate avanti dagli esperti nel corso della puntata è emersa la necessità di interazione tra specialisti. “Grazie alle nuove tecnologie (teleconsulto e intelligenza artificiale) può essere ancora più semplice la comunicazione tra specialisti ed evitare interazioni tra farmaci”, ha osservato Colao. La comunicazione tra specialisti è fondamentale, ha ribadito Colao. Per esempio, nel momento in cui l’endocrinologo si trova di fronte a un paziente con problematiche importanti, secondo l’esperta, dovrebbe richiedere una visita odontoiatrica, prima di procedere con il trattamento dell’osteoporosi. “Questa è la procedura che io seguo sempre e che consiglio ai miei colleghi”.

“La collaborazione ci permette anche di gestire gli effetti dei farmaci usati in cardiologia (come gli anticoagulanti) nel migliore dei modi”, aggiunge Marazzi. “Diversi studi scientifici mostrano come usare questi farmaci in ambito odontoiatrico e una collaborazione tra cardiologi e odontoiatri ci permette di evitare ogni rischio. Per esempio, prima di intervenire sulle valvole cardiache è necessaria una bonifica dentale”.

Spesso capita, come ha riferito il cardiologo, che il paziente scelga di mettere da parte i problemi della bocca. “Bisogna invece far capire al paziente che ogni componente dell’organismo è importante: è la somma che fa il totale e la bocca è porta di ingresso del nostro corpo. Tutto quello che passa attraverso la bocca e i danni che si creano a livello del cavo orale si ripercuotono su tutti gli altri organi. Collaboriamo tra noi, e non escludiamo il dentista, che è di fondamentale importanza”

 

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